m

I muratori cantano,
cantando sembra più facile.
Ma tirar su un edificio
non è cantare una canzone,
è una faccenda
molto più seria.

Il cuore dei muratori
è come una piazza in festa;
c’è un vocio,
canzoni
e risa.
Ma un cantiere non è una piazza in festa:
c’è polvere e terra,
fango e neve.
Spesso le mani sanguinano,
il pane non sempre è fresco,
al posto del tè c’è acqua,
qualche volta manca lo zucchero,
non tutti qui sono eroi,
e gli amici non sempre
sono fedeli.

Tirar su un edificio
non è cantare una canzone.
Ma i muratori
son gente cocciuta.
E l’edificio vien su,
vien su,
sempre più in alto
e più in alto
s’arrampica.

Alla fine del primo piano
stanno già vasi di fiori,
e sopra il tetto del garage
gli uccelli sulle ali già portano il sole.
In ogni trave c’è un battito di cuore,
in ogni pietra.
E l’edificio vien su,
magnifico,
cresce
nel sangue e nel sudore.

Close